domenica 24 ottobre 2010

Il realismo non esiste

Perché la realtà è NOIOSA. Davvero. Anche giocando a The Sims, che è fondamentalmente un simulatore di vita vissuta, non riesco ad annoiarmi, quindi perché invece mi capita in molti altri titoli tipo, un nome a caso, il recente Fallout: New Vegas che, tale e quale il suo predecessore, ha puntato tutto proprio sul tanto ricercato realismo? Provo a spiegarmelo: perché cercano, sbagliando completamente il tiro, di essere appunto realistici, ovvero reali-reali, ovvero spesso noiosi e inconcludenti. Proprio come la vita reale.
Quindi ecco che in Fallout devo preoccuparmi di mille piccoli dettagli organizzativi che dopo un pò mi fracassano le palle ma che qualcuno ha deciso essere indispensabili per il gameplay distintivo del gioco. Ma figuriamoci!
I designer dei moderni giochi di ruolo cartacei, quelli tanto per intenderci che "funzionano" in quanto in grado di offrire al giocatore ciò che è stato preventivamente promesso, sono stati capaci prima di ogni altra cosa di porsi le giuste domande, e una domanda fondfamentale è sempre questa: che cosa voglio ottenere da questo gioco? Cosa voglio che il giocatore provi giocando al mio gioco? Che tipo di esperienza di gioco voglio offrirgli senza che storca troppe volte il naso per la moltitudine di altre tavanate che ci ho ficcato dentro, per varie altre ragioni non legate strettamente alle emozioni che voglio suscitare e al divertimento generale?
Alla luce di tutto ciò, quindi, che senso ha che io perda decine di minuti vagando nel deserto radioattivo senza che mi capiti un cazzo di nulla? (anche se in New Vegas rispetto a Fallout 3 le cose vanno in modo un pò diverso, ma a tratti altrettanto frustrante, grazie alla nuova modalità Duro legata alla sopravvivenza).
Che mi frega di colezionare mille oggetti potenzialmente inutili che mi riempiranno ben presto l'inventario quando le cose realmente importanti sono ben altre? Okay, anche le cose apparentemente più inutili in futuro potrebbero essere combinate con altra assortita oggettistica per ricavarne qualcosa di buono ma... uff, che lavoraccio del cazzo che è! E le ore di gioco, intanto, s'innalzano artificiosamente.
E poi, e qui mi viene proprio da ridere: mille attenzioni su dettagli secondari e che cosa mi combinano poi con l'intelligenza artificiale? Che se derubo uno e vengo beccato e questo non ha subito una reazione violenta, che succede? Eh, succede che se ci (ri)parlo lui mi risponde come se nulla fosse!
Alcuni al tempo mi avevano detto che in Fallout 3 avrò la stessa libertà di azione che ho nel mondo reale. Ma piantatela! Mi è bastato cercare di uccidere dopo appena poche ore di gioco un personaggio che i programmatori hanno bollato come "importante" per capire quanto mi stava già sul cazzo questo gioco. Perché? Eh, perché è semplicemente IMPOSSIBILE FARLO! Al massimo dopo aver svuotato tre o quattro caricatori riesci a tramortirlo, poi lui cade a terra svenuto e, quando si rialza, cosa capita a volte? Eh, bravi, lui ti dice: "Salve straniero!".
Il realismo non esiste. Ma esistiono, come in molte altre forme d'espressione, i generi e lo stile. Per me quindi un buon gioco deve essere in grado di celebrare un genere in maniera stilisticamente efficace, scendendo SEMRPE a patto con ciò che gli sviluppatori intendono con "realismo". Ma questo è un altro argomento che affronterò magari in seguito.
Ed ora torno a giocare a Vanquish. Perché la mia vita è noiosa.

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